E’ morto improvvisamente il collega Mauro Pianta. Aveva 47 anni. Lo ricorda con questo articolo Luca Rolandi. “Ciao mi chiamo Mauro”, “Piacere Luca”, maggio 2011, redazione de La Stampa in via Marenco. E’ iniziato così come quei casi della vita grazie ai quali benedici il destino o il buon Dio perché sono accaduti; da quel momento è sbocciata un’amicizia e una intensa, una collaborazione professionale che porto dentro come un tesoro. Stava per essere pubblicato in rete un progetto ambizioso, originale e molto coraggioso “Vatican Insider” il portale sul Vaticano, il papa e la chiesa globale. Sarebbe stato lanciato nel cuore di uno dei giornali più laici, plurali e moderni del paese “La Stampa” di Torino. Io e Mauro Pianta, morto improvvisamente ieri mattina all’Ospedale Molinette di Torino, a seguito di arresto cardiaco, avvenuto al termine di una gastroscopia con radiofrequenza alla quale si era sottoposto, avevamo iniziato una sfida professionale che sarebbe diventata una amicizia. Timidi e timorosi del gran nome e della tradizione fummo ricevuti dal direttore Calabresi, dal direttore generale Capetti, dai responsabili Marco Bardazzi e Paolo Mastrolilli, dall’anima e dalla mente operativa del progetto il vaticanista Andrea Tornielli. Iniziammo subito senza sosta e con una passione vera che cancellava ogni fatica, ad occuparci del portale, scherzando dicevamo “come manovali”, perché i vaticanisti erano altri, a Roma a contatto con le stanze vaticane. Tre anni e mezzi di lavoro fianco a fianco quotidiano, uno scambio continuo, una amicizia oltre che una collaborazione professionale. Eravamo diversi io proveniente dal mondo della Fuci, dell’Azione cattolica, i cattolici della mediazione, lui da Comunione e Liberazione, i cattolici della presenza. Vent’anni prima ci saremmo scrutati e magari avremmo mantenuto le distanze. Invece noi ci scherzavamo e immaginavamo come i due percorsi finalmente potessero trovare una sintesi in un progetto ambizioso come Vatican Insider. Con umiltà e un certo orgoglio eravamo contenti di essere al servizio di grandi firme italiane e internazionali esperte di pontefici e notizie vaticane, nel cuore di un grande giornale. Il tempo è volato, abbiamo vissuto i momenti epocali delle dimissioni di papa Benedetto XVI e l’elezione di Francesco. Con noi si è aggiunto Domenico Agasso jr. oggi vice-coordinatore di VI, e i traduttori Pablo Lombo, Merope Ippiotis e poi Anna Martinelli e Salvatore Cernuzio, tutti sotto la saggia e benevola guida di Andrea Tornielli. Mauro era una persona gentile, disponibile, pronta al dialogo. Mai sopra le righe, sempre oggettivo e soprattutto curioso. Nel 2014 le nostre strade professionali si sono divise. L’amicizia è rimasta immutata. Mauro aveva un fiuto da cronista innato, un sogno nel cassetto: diventare inviato, raccontare storie e vicende, produrre in forma giornalistica, colta e profonda, le vite degli altri, rispettandole , sempre. Era anche un comunicatore sui temi ambientali per la Regione Piemonte. Redattore e collaboratore di Piemonte Parchi. Raccontava storie che partivano dal basso e da lontano: dalla periferia torinese al Pakistan. La curiosità non gli mancava. Per questo andava sempre alla ricerca di qualcosa di più dell’ordinario lavoro di desk che, peraltro, svolgeva con una puntualità e una cura, dalla quale ho imparato moltissimo. Aveva lavorato in provincia, nei giornali di carta e polvere, di marciapiede, poi nelle agenzie e infine nel web: le fonti e le strade costruivano la sua cronaca. Le persone erano il suo orizzonte, le loro storie di dolore e di riscatto. Una bella famiglia, la moglie Silvia e i suoi due gioielli, i figli Marco e Giulia. Un colpo al cuore l’ha portato via, quel cuore che nella sua vita e nelle storie che ha raccontato ha saputo fare pulsare come una sinfonia di amore. Tu ci stai ascoltando e raccontando come sempre. Ciao amico e collega.