L’assemblea OdG Piemonte approva il bilancio consuntivo 2024 e la previsione 2025
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Nella serata di ieri, 11 febbraio, è stato approvato il bilancio consuntivo 2024 e di previsione 2025 dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, ma l’incontro è stato anche l’occasione per un confronto sulla situazione della professione, con una particolare attenzione ai servizi per i colleghi e allo sviluppo di sinergie per migliorare i rapporti tra le istituzioni della categoria. Nel corso dell’incontro sono stati infatti anche presentati il Bilancio di mandato del triennio del Consiglio dell’Ordine e la Relazione del Consiglio di disciplina.
Ad aprire gli interventi è stata la relazione contabile del tesoriere Mario Bosonetto: «Chiudiamo il bilancio del 2024 – ha detto Bosonetto – con poco più di 14.000 mila euro di avanzo di gestione. Gli appuntamenti di formazione – ha proseguito – hanno continuato a essere di alta qualità culturale e interesse, su tutto il territorio regionale, ma soprattutto gratuiti. Il nostro sito web ha beneficiato di un restyling che l’ha reso più fruibile e facilmente consultabile». Quanto alle spese, Bosonetto ha concluso: «Le spese postali continuano a pesare, con l’aggiunta, per il 2025, della convocazione delle elezioni, rimandate dall’anno scorso alla primavera prossima. Avevamo sperato che si potesse arrivare in tempo all’approvazione di un nuovo meccanismo elettorale, a turno unico, che potesse, anche questo, ridurre i costi, ma non è avvenuto. Resta però la soddisfazione di aver visto confermato, insieme al voto al seggio, anche il voto elettronico, che ha dimostrato di incentivare la partecipazione dei colleghi».
All’intervento di Bosonetto ha fatto seguito quello della presidente del Collegio dei revisori dei conti Paola Caramella che, esaminato il bilancio, ne ha proposto l’approvazione.
La relazione del presidente Stefano Tallia ha messo in luce i tre anni al servizio della categoria: «Questo mandato che si chiuderà con le elezioni di marzo 2025 – ha detto il presidente – è stato segnato anzitutto dall’impegno a difendere la libertà dell’informazione in tutte le sedi. Uno sforzo importante è stato dedicato a rafforzare la comunicazione sia verso gli iscritti, sia verso l’opinione pubblica, perché la voce dei giornalisti, garanti e primi difensori del bene comune della libertà di stampa, si facesse sentire in maniera ancor più forte. È a partire da questi presupposti – ha continuato Tallia – che sono nate le iniziative e le azioni che ora, in chiusura di mandato, intendiamo restituire alle iscritte e agli iscritti con questo documento di sintesi. Uno sforzo comune del Consiglio che è stato possibile grazie a una forte condivisione del lavoro tra i professionisti e pubblicisti che hanno saputo sviluppare una collaborazione positiva. Fin dall’inizio del nostro mandato abbiamo cercato di rafforzare il rapporto con i territori. Un impegno che si è concretizzato nelle riunioni periodiche che il Consiglio ha svolto in tutte le province del Piemonte, associando sempre a questi appuntamenti un corso di formazione. Molta strada è stata fatta anche per rafforzare la capacità della categoria di comunicare all’esterno grazie a collaborazioni sempre più strette con altre organizzazioni. Inoltre, iniziative comuni sono state realizzate con l’Ordine dei Medici con il quale è stata recentemente rinnovata la “Carta di Torino” e con gli ordini degli avvocati e degli assistenti sociali con i quali sono state realizzate iniziative formative comuni».
«Quello iniziato nel 2024 – ha concluso Tallia – è stato il decimo biennio del master di giornalismo di Torino “Giorgio Bocca”, una scommessa che possiamo dire vinta se è vero che non solo il numero delle candidature degli allievi continua a mantenersi in linea con quello delle altre scuole italiane, ma il prestigio e l’autorevolezza vanno crescendo sempre più. Il master ha completato il suo rilancio con il trasferimento nei nuovi locali di via Verdi, spazi che offrono oggi strutture di assoluta avanguardia. L’accordo stipulato con il Reuters Institute ha fatto poi del “Giorgio Bocca” uno dei centri di eccellenza nell’analisi delle tendenze del mondo del giornalismo. Molti infine sono stati i temi affrontati nei nostri corsi di formazione, ma un’attenzione particolare è stata posta a quelle tematiche che abbiamo ritenuto centrali nel rafforzamento della coscienza della categoria su questioni eticamente delicate. Ci riferiamo al tema dei diritti e in particolare alle questioni di genere per le quali abbiamo dato vita a iniziative condivise con altri soggetti. In collaborazione con l’Università di Torino e con l’Associazione Giulia Giornaliste, siamo stati partner nella stesura dei due rapporti dell’Osservatorio Regionale antidiscriminazione che ha monitorato il comportamento dei media piemontesi su queste materie».
A Tallia sono seguiti gli interventi del vicepresidente Ezio Ercole, di Emmanuela Banfo – che ha posto l’attenzione sull’importanza del Consiglio di disciplina nel difendere la dignità della professione, dell’ex presidente dell’Ordine del Piemonte Mario Berardi, che ha sottolineato l’importanza, in questo momento storico, di difendere la libertà dell’informazione e del Consigliere Nazionale Daniele Cerrato.
All’ex presidente del Circolo della Stampa Sporting Luciano Borghesan che ha criticato la scelta operata dall’immobiliare Mayno di vendere una parte di palazzo Ceriana, ha replicato ancora il presidente Tallia, il quale ha ricordato come la materia non sia di competenza dell’Ordine, non avendo questa istituzione alcun titolo proprietario sull’immobile.
In chiusura, l’intervento del presidente del Consiglio di Disciplina Gianfranco Quaglia: «Al termine di questo mandato – ha detto – alcune riflessioni sono d’obbligo: anzitutto la grande disponibilità di tutti i consiglieri, che prestano l’attività a titolo gratuito. Per quanto riguarda l’approccio, non è mai stato punitivo o pregiudiziale, al tempo stesso questo Consiglio ha dovuto richiamare l’attenzione degli iscritti oggetto di esposti o segnalazioni a una maggiore osservanza del comportamento deontologico, quando questo è venuto meno, in particolare nei confronti di soggetti deboli, oltre a intervenire su colleghi che fanno uso disinvolto dei social con invettive o considerazioni sgradevoli, dimenticando che questa attività lede anche il decoro e il prestigio dell’Ordine di appartenenza».