Approvato il bilancio dell’Ordine, Bartoli: «A breve il nuovo testo unico sulla deontologia»
È stato approvato il bilancio consuntivo e di previsione dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e l’incontro è stato anche l’occasione per un confronto sulla situazione della professione e per fare il punto sull’attività svolta a livello regionale, nonché sulle prospettive di riforma della legge istituiva che ha ormai superato i sessant’anni.
Ad aprire l’evento è stato l’intervento del presidente Stefano Tallia, per fare un bilancio delle iniziative dell’Ordine: «Come saprete – ha detto Tallia – andremo a votare nella primavera del prossimo anno, questo per consentire lo snellimento delle procedure elettorali».
«Rispetto allo scorso anno – prosegue Tallia – avrete avuto modo di vedere l’evolversi del progetto Casa dei Giornalisti, inaugurata il 2 maggio nella giornata della libertà di stampa, per coinvolgere tutte le iniziative delle istituzioni della categoria. La Casa dei Giornalisti sta diventando un punto di riferimento per l’informazione della categoria, quotidianamente aggiornato, con una newsletter di circa 1.000 iscritti, nonché un utile strumento per comunicare dentro e fuori la categoria».
«Tra pochi mesi sarà poi operativo il nuovo sito istituzionale dell’Ordine che con un’area riservata per ogni iscritto renderà più facili le comunicazioni con la segreteria. Si tratta di tasselli di quella strategia che il nostro Consiglio ha messo in atto fin dall’inizio della legislatura per migliorare la comunicazione verso la categoria ma anche e soprattutto verso la società civile».
«Un altro sforzo importante ha riguardato e riguarda la formazione. Solo nel 2023 sono stati circa duecento i corsi che sono stati proposti e tutti con un alto valore accademico».
«Negli ultimi mesi le istituzioni giornalistiche hanno dovuto alzare la voce contro il riaffacciarsi di leggi bavaglio che tendono a limitare il diritto di cronaca. Inoltre abbiamo vinto di fronte al Consiglio di Stato – insieme a Fnsi, Subalpina e all’Ordine nazionale – una causa contro la Regione Piemonte per il mancato rispetto della legge 150/2000 sugli uffici stampa».
«Infine, con la Subalpina, abbiamo contribuito a rafforzare le iniziative del Centro Pestelli, sempre più centrale nella proposta culturale della categoria. Quest’anno, dopo una breve sosta, ripartirà il Premio Schiavazzi e resta viva la suggestione di dar vita a Torino un festival del giornalismo giovanile. A breve il Pestelli farà partire una ricerca che risalirà ai nomi di tutti i giornalisti epurati dal fascismo per restituire loro la tessera di iscrizione all’Ordine. Un lavoro che completa quello fatto alcuni anni fa che porto alla riabilitazione di coloro che vennero cancellati dall’albo per le leggi razziali».
Alle parole di Tallia sono seguite quelle del vicepresidente Ezio Ercole: «Questa è la Sala dove abitualmente consegnamo le tessere ai nuovi iscritti in una cerimonia pubblica; noto sempre i loro la brillantezza negli occhi quando si parla di giornalismo, uno spirito di servizio che va al di là del dato economico, pur importantissimo. Questo sacro fuoco lo vedo in tutti quelli che vogliono bene al giornalismo. Noi non dobbiamo solo avere la schiena dritta, ma l’animo puro. L’Ordine serve ad aumentare questa qualità, serve a salvaguardare la dignità dei colleghi e il servizio dei fruitori del messaggio, gli utenti dei media; siamo a difesa della libertà, come ha detto il presidente Mattarella».
Ampio spazio è stato poi dedicato alla relazione contabile del tesoriere Mario Bosonetto: «Chiudiamo il bilancio del 2023 con poco più di 45 mila euro di avanzo di gestione. Ormai da qualche anno i colleghi che lasciano, a vario titolo, sono più dei nuovi iscritti. Le spese più consistenti sono quelle del personale di segreteria, così come le spese postali, che continuano a pesare. Tuttavia anche per il 2024 rimane l’impegno a far sì che la formazione professionale sia gratuita. Credo sia stato apprezzato dai colleghi delle province l’impegno a portare la formazione anche in sedi decentrate. Intendiamo proseguire nel sostegno al Master e al Centro Pestelli, così come nel cambio di passo nella comunicazione e l’accessibilità dei siti dell’Ordine. Intendiamo altresì proseguire nella collaborazione con il Circolo della Stampa Sporting, fiore all’occhiello della categoria».
All’intervento di Bosonetto ha fatto seguito quello della presidente del Collegio dei revisori dei conti Paola Caramella che, esaminato il bilancio, ne ha proposto l’approvazione.
Sono seguiti poi gli interventi del presidente del Consiglio di Disciplina Gianfranco Quaglia – il quale ha sottolineato l’importanza di mantenere viva l’attenzione sul linguaggio dei giornalisti sui social -, e alcuni altri interventi tra i quali quelli dell’ex presidente Mario Berardi, quello del direttore del Master di Giornalismo di Torino Marco Ferrando, il presidente della Subalpina Silvano Esposito e di Emmanuela Banfo, consigliera di disciplina, insieme ad altri colleghi e colleghe.
Al presidente Bartoli, sono spettate le conclusioni: «I punti cardine della riforma saranno quelli dell’accesso, che si basa sull’idea che occorre una qualificazione molto importante del giornalista in vista della complessità del lavoro che deve svolgere e della complessità del mondo che deve affrontare»,
«Per contrastare le fake news c’è un problema di alfabetizzazione digitale. Per contrastare questi meccanismi, serve garantire la continuità del sistema editoriale attraverso presenza, verificabilità, qualità».
«L’intelligenza artificiale – prosegue Bartoli – tanto può fare ma non uscire per strada a cercare le notizie. Abbiamo proposto di costruire tavolo comune, poiché non c’è nessuna figura che può risolvere tutto da sola. Le norme europee saranno un punto di riferimento, alle istituzioni toccherà un’attività di regolazione, poi editori, giornalisti, tutti insieme, dovremo trovare modo per dare risposte che permettano di vedere domani quello che c’era ieri e c’è oggi. Si può fare con politiche organiche ragionate e riflettute, senza interventi solo per tamponare le falle, ma dando risorse al settore».
«L’Italia è il Pese in Europa che destina meno fondi in percentuale del Pil all’informazione, per smentire alcune cose che vengono dette. Soprattutto, bisogna distribuire meglio meglio le risorse esistenti per sviluppare progetti evolutivi, darle a chi assume non a chi licenzia, altrimenti la spirale di sparizione delle realtà editoriali non si potrà interrompere».
«Tra le novità nazionali – conclude Bartoli – stiamo riscrivendo il testo unico, in modo più sintetico e razionale, inoltre stiamo portando avanti battaglie e momenti di informazione sul rapporto tra giustizia e giornalismo, per contrastare azioni che restringono il diritto di cronaca e tolgono ossigeno alla categoria. Per farlo stiamo realizzando un ebook che metta in fila tutte le valutazioni realizzate per mostrare la nostra posizione e le nostre argomentazioni. Serve uno sforzo corale per fare tutto ciò, dobbiamo ribaltare la narrazione, farlo per la nostra tradizione, per ciò che rappresentiamo come categoria».